Con la revisione della Parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 Norme in Materia Ambientale, il Monitoraggio Ambientale è diventato processo integrante della Valutazione di Impatto Ambientale. Infatti, esso assume la funzione di reale misura dell’evoluzione dello stato di salute dell’ambiente nelle diverse fasi di evoluzione di un progetto e fornisce i segnali necessari per attivare azioni correttive. Su proposta del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), è stato redatto un documento in collaborazione con ISPRA e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per definire delle linee guida nazionali e norme tecniche per lo svolgimento della Valutazione di Impatto Ambientale. Le linee guida contribuiscono a rappresentare uno strumento per tutti i soggetti che, per sottoporre un’opera o un progetto al complesso iter procedurale previsto dalla VIA, sono obbligati a redigerne uno studio di impatto ambientale, permettendo così di comprendere tutti gli aspetti derivanti dalla sua realizzazione, dal suo esercizio ed eventuale dismissione, nonché delle interazioni esistenti tra i relativi impatti e l’ambiente circostante.
Valutazione di impatto ambientale, linee guida in sintesi
La Valutazione di Impatto Ambientale consiste in una procedura di carattere tecnico-amministrativo per quanto riguarda le opere e i progetti, volta ad identificare e valutare nell’ottica preventiva sia gli impatti sulla salute e sull’ambiente derivanti dalla realizzazione di un’opera, sia le idonee misure di mitigazione e/o compensazione necessarie a ridurre al minimo gli impatti negativi sull’ambiente.
Per effettuare tale valutazione, però, è necessario innanzitutto che il proponente rediga uno Studio di Impatto Ambientale, documento che raccoglie una descrizione approfondita del progetto, descrizione dei probabili effetti significativi del progetto stesso sull’ambiente, descrizione delle misure previste per evitare, prevenire o ridurre i probabili impatti significativi e negativi e descrizione delle alternative prese in esame.
A tale studio poi deve essere allegata una sintesi non tecnica, al fine di consentire un’agevole comprensione da parte del pubblico. Particolare attenzione va dedicata ai procedimenti di Valutazione di Incidenza Ambientale e di Valutazione di Impatto Sanitario, volte a valutare i possibili effetti che l’opera o il progetto possono indurre sia sull’habitat sia sulle specie e, in particolar modo, sulla salute pubblica.
L’attenzione al cambiamento climatico
In questa visione, il tema del cambiamento climatico assume un posto di rilievo. Interessante il concetto di “mitigazione e adattamento” come obiettivo delle corporate e città del domani. Nelle Linee guida, infatti, vi è proprio un approfondimento dedicato al cambiamento climatico “Mitigazione dei Cambiamenti Climatici”. Questo porta ad un cambio di rotta, in attesa di standard nazionali per normare e guidare il necessario processo di adattamento alle nuove politiche ambientali, promuovendo iniziative sostenibili.
Il soggetto proponente, nella descrizione dell’ambiente ante operam, dovrà raccogliere ed elaborare le informazioni e i dati relativi ai consumi energetici previsti, la tipologia di fonte energetica che si andrà ad impiegare, ecc.; mentre nella descrizione dell’ambiente post operam, deve essere integrata una descrizione dei possibili impatti negativi che l’opera andrà ad avere sul clima sia in termini di emissioni di gas ad effetto serra, per le quali se ne richiede una potenziale stima elaborata con metodologie scientifiche riconosciute a livello nazionale e/o internazionale, sia in merito al consumo di nuovo suolo. Inoltre viene anche indicato come effettuare la valutazione di tutte le emissioni, sia quelle dirette, sia quelle indirette e le relative misure di mitigazione e compensazione individuate sulla base di quanto previsto sia dalla Strategia Energetica Nazionale e i relativi piani di azione a livello regionale e locale. Dunque una vera e propria “Climate Change Risk Analysis”!